Un laccio al cuore by Pino Dato

Un laccio al cuore by Pino Dato

autore:Pino Dato
La lingua: ita
Format: epub
editore: Pino Dato
pubblicato: 2013-02-01T00:00:00+00:00


5

“Signor Stone, lei amava suo padre?”

Il sole non filtrava più deliziosamente, come al mattino, dalle grandi finestre. Nell’aula accesero le luci. Prepotenti lampadari di cristallo, belle macchie di luce fredda, ancora indecise se prevalere sulla pur tenue luce pomeridiana. Joseph temeva quella domanda. Sapeva che gliel’avrebbero posta, Rowlands lo aveva messo sull’avviso.

“Rispondo la verità?”

“E qual è la verità?”, aveva chiesto l’avvocato.

“La verità è no.”

“Allora risponda sì.”

“Ma è una menzogna!”

“Preferibile però a una verità maligna e dannosa.”

“Perché dannosa?”

Rowlands, con il suo fare schietto e gesticolante (i grassi sono più espressivi, annotò John fra sé) aveva rivolto la sua faccia sbigottita a una preoccupata Jeanine. “Lo sente, gentile signora Stone, lo sente? Per quel Mumford una risposta simile è come un’autostrada sgombra a disposizione di una fuoriserie. Un invito alla più pura velocità.”

Joseph era perplesso.

Con foga Rowlands continuò: “Mi ascolti bene. Suo padre, agli occhi di questa gente, era un fior di padre. Perfetto americano. Anticomunista. Grande proprietario terriero, attaccato alla sua terra. Lavoratore. Morto da poco. Un imputato che affermi di non amare questo padre si è già costruito una condanna con le proprie mani.”

“Sanno bene che non andavo d’accordo con lui,” mormorò Joseph.

“Sta divagando, signor Stone. Si può amare il padre anche senza condividerne le opinioni. E non dimentichi: essi pensano che un figlio abbia in ogni caso l’obbligo morale di amare il padre.”

Il giudice, di fronte al silenzio, rifece la domanda: “Allora, signor Stone. Lo amava?”

“Non andavo d’accordo con lui.”

“Signor Stone, lei deve solo rispondere alla domanda: sì o no?”

Joseph seppe dire mezza bugia e mezza verità: “Non è così facile rispondere. Ero assente da dieci anni. Sono tornato e lui è morto prima che lo potessi rivedere. I contrasti che ci avevano divisi erano rimasti irrisolti. La sua morte ci ha impedito un chiarimento che forse entrambi avremmo desiderato.”

Venne dall’aula un commento difficile da interpretare. Ma la corte sembrò soddisfatta dalla risposta.

“Prima di partire per l’Europa ha mai sostenuto con suo padre discussioni politiche?”

“In casa non si parlava di politica.”

Sibilò ironicamente il commissario di destra: “Lei conosceva le idee politiche di suo padre?”

“Potevo intuirle.”

“Si spieghi meglio.”

“Mio padre aveva un’idea autoritaria della famiglia. Non era difficile immaginare come la pensasse politicamente.”

Il commissario sorrise compiaciuto: “Questa osservazione è pertinente, signor Stone, ma ancora una volta non le fa un bel servizio.”

L’uomo, tenendo la faccia rivolta con un provocatorio sorriso verso Joseph, si chinò verso una borsa che aveva sempre tenuto in vista accanto al lungo tavolo. La sollevò e teatralmente ne estrasse un plico di lettere tenute insieme da una cordicella bianca.

“Si avvicini, signor Stone.”

Joseph obbedì. Si avvicinò e vide le lettere. Erano numerate e siglate. Su ognuna c’era il timbro dell’ American Legion.

“Riconosce queste lettere?”

Era sorpreso: “Credevo che in questo paese ci fosse il diritto al privato. è la corrispondenza che ho tenuto con mio padre...”

L’avvocato Rowlands si fece avanti, gesticolando: “Mi oppongo, vostro onore.”

Disse Mumford: “Avvocato Rowlands, un’altra protesta? Comincia a essere un’abitudine sgradevole.”

“Un’altra protesta, signor presidente. Ma stavolta ne esigo la verbalizzazione.”

“Benissimo”. La sua voce ostentava indifferenza. “è a verbale.



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